Voglio raccontarvi una storia vera. Un caso di successo che attraverso i social network ha unito persone sconosciute di tutta Italia e ha raccolto l’occorrente per curare una piccola bambina malata.
ALPENROUND è una gara di ciclismo nata un anno fa per aiutare Martina.
Trovate il sito e la rassegna stampa alla fine dell’articolo. Ma io qui voglio raccontare soltanto le chiavi del successo di questa iniziativa.
OGNI RIVOLUZIONE PARTE SEMPRE DA VALORI AUTENTICI
La prima rivoluzione è nel concetto stesso di gara: non vince chi va più veloce, vince chi è più costante e determinato. Questo ribaltamento delle regole ha permetto di fare competere insieme ciclo amatori e atleti professionisti, persone normali che amano la bici e vere leggende del ciclismo.
LA SEMPLICITA’ A CUI NON SIAMO ABITUATI
La seconda rivoluzione è stata la scelta della semplicità assoluta nel regolamento di gara. Scelta ancora più sorprendente sapendo che è stata scritta da un uomo di legge abituato a districarsi tra gli infiniti cavilli della nostra burocrazia. Vince chi completa i 50 passi del circuito. Non ci sono clausole ed eccezioni.
IL RISPETTO DELLA PAROLA DATA: UNA SCELTA CONTROCORRENTE
Ciascun partecipante attesta con una fotografia di avere raggiunto la meta. La terza rivoluzione è è stato deciso di fidarsi della parola dei partecipanti. Nessun controllo che abbia detto il vero. Mi mandi la foto? Ti segno il punto in classifica. Semplice. Onesto. E se ha mentito? Che importa? Barare, mentire, significa perdere la propria dignità. Ciascuno conosce la verità nel proprio cuore.
INDIVIDUALISMO PER IL SOCIALE
Niente gruppi nè squadre. Ciascuno organizza le proprie tappe quando e come vuole. Questo approccio ha raccolto le adesioni di persone sicure di sè stesse e abituate ad organizzarsi verso un obiettivo. Caratteristica dello sportivo è pianificare tutti i nostri passi verso un obiettivo. Uno soltanto. Questo metodo di lavoro, che apprende chi fa sport, rende realizzabili tutti i nostri sogni, in ogni ambito.
RISCOPRIRE LA BELLEZZA CHE AVEVAMO DIMENTICATO
La cosa che è stata apprezzata di più dai partecipanti è stata riscoprire la soddisfazione di arrivare in vetta, scoprire nuove vette che non conoscevano, la libertà, il bello del ciclismo, che avevano dimenticato sotto il velo dell’abitudine. L’abitudine è nostro nemico. Spegne la meraviglia.
INCONTRARE PERSONE CHE NON CONOSCEVI E CHE CONDIVIDONO LA STESSA PASSIONE
I partecipanti correvano la propria tappa vestendo la maglietta Alpenround. Capita così che perfetti sconosciuti si incontrassero lungo la strada e che si riconoscessero proprio dalla maglietta. Grazie a questo senso di condivisione sono nate grandi amicizie.
OLTRE 2.000 EURO DONATI, OLTRE 120 PARTECIPANTI, TUTTO VIA WEB E SOCIAL
Un sito wordpress gratuito, un gruppo Facebook, una pagina facebook, 2 account twitter, 1 account instagram. Questi i canali con cui tutto è stato organizzato.
Un caso che testimonia che i social network fanno incontrare le persone anche nella vita reale, che senza alcun investimento in denaro permettono di raccogliere fondi per chi ha bisogno, che attraverso i social network possiamo davvero costruire cose buone.
SITO UFFICIALE: alpenround.it
RASSEGNA STAMPA: Il Sole 24 Ore
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